Camminare insieme per costruire un mondo nuovo


Appartenenza, amicizia, collaborazione, sacrificio, emozione, motivazione, rispetto,
disciplina… sono le parole scelte dai ragazzi delle società sportive per accogliere Orasport
on fire tour nel decanato della Valceresio.

Un’iniziativa attesa e accolta in una serata, quella del 26 febbraio, “sognata in grande”, per organizzare con le realtà del territorio qualcosa di bello che rappresentasse lo sport in primis come mezzo di educazione e che ha messo in risalto i valori che si vivono dentro e fuori dal campo, con i ragazzi delle società sportive, i genitori, i responsabili, che ha preso il via alla nuova palestra di Arcisate con l’ingresso della fiaccola degli oratori (che è restata nel decanato della Valceresio per due settimane, ospitata dalle varie società sportive durante gli allenamenti e negli oratori, con il desiderio di riproporre il tema centrale a tutti i ragazzi).

La serata, presentata da Max Laudadio, è stata voluta dal decanato, per riflettere insieme sullo sport, ed è stata guidata dalla Lettera agli sportivi dell’Arcivescovo Mario Delpini, quest’anno dedicata al valore “Friendship”, una parola con delle caratteristiche ben precise (il cuore puro, lo sguardo, parla con le mani…), ribadite anche dai video delle varie realtà sportive (ASD Basket
Valceresio, ASD Virtus Bisuschio, Atletica Arcisate, OSGB Induno Volley, REAL Induno,
Ginnastica Girotondo e Ciclismo), per preparare lo “spirito delle Olimpiadi”. Diverse le testimonianze dal mondo dello sport del territorio, come quelle dall’Atletica di Arcisate o di Lucio Mattaini, Presidente della Polisportiva Salesiana di Varese: «Don Bosco aveva radunato i ragazzi a Valdocco, giocavano a pallone tutto il giorno, allora lui si metteva vicino alla fontanella e quando i ragazzi si avvicinavano a bere, lui parlava loro…

Il gioco serve a imparare delle regole che servono poi nella vita e aiutano a crescere. Il
gruppo è legato da tanti amici che si ritrovano ma senza obiettivi, la squadra invece ha un
obiettivo comune, dove c’è un’attenzione uno verso l’altro. Si può vincere ma anche
perdere, i contributi di una squadra sono per migliorarsi». Valentina Marocco, direttrice
provinciale di ASA Varese che fa parte del movimento sportivo internazionale “Special
Olimpics” che cerca di creare un mondo nuovo fatto di inclusione e rispetto, ha aggiunto
un aspetto importante:

«Non sempre la disabilità è un limite, e il giuramento di un atleta è:
che io possa vincere, ma se questo non è possibile, che io possa partecipare con tutte le
mie forze».

E questo messaggio è stato rafforzato dalle dimostrazioni di bowling di alcuni
ragazzi con disabilità.

Curiosa anche la storia di Angelo Cannata, arbitro (da 46 anni) federale pallavolo PGS e
FIPAV, che iniziò quello che poi divenne il suo lavoro e la sua passione in oratorio, a 15
anni:

«Le regole sono importanti, perché in campo ti aiutano e si riflettono nella vita.
Quando si gioca occorre umiltà e rispetto. Io dico ai ragazzi di divertirsi, imparando a
rispettare le regole del gioco».

Don Matteo Rivolta, responsabile della Pastorale giovanile del decanato, ha sottolineato:
«È importante il collegamento tra i valori dello sport e i valori della fede. Sport e Vangelo
parlano la stessa lingua, portano la gioia nell’uomo. La metafora sportiva è che nello sport
devo fidarmi di uno che mi guida, l’allenatore, mentre nella vita devo fidarmi della parola
del Vangelo, che apre un orizzonte più grande. I Santi li immaginiamo come i tifosi sugli
spalti che incitano a tirare fuori il meglio di sé, loro fanno così nella vita. Il senso del
villaggio olimpico è di camminare insieme, e quindi è possibile anche per la Chiesa
costruire il villaggio: abbiamo bisogno gli uni degli altri».


Per Karin Tosato, pluricampionessa del mondo master di mountain bike, «per ottenere
risultati importanti, occorre sacrificio e molta dedizione sia nello sport che nella vita; lo
sport è una grande scuola di vita» che insegna a rialzarsi dalle sconfitte, affrontandole con
lo sguardo bello e il cuore puro di chi sa porre attenzione all’altro, creando inclusione e
rispetto, ponendosi obiettivi, un passo alla volta, per vedere quanta strada può fare il
proprio sogno, divertendosi!

Pietro Arese, giovane atleta, record man italiano indoor nei 3000, qualificato per le
Olimpiadi, accompagnato da Silvano Danzi, il suo allenatore (un visionario educatore), ha
confermato: «Il significato dello sport è divertirsi, metterci impegno in modo sano. Un
passo alla volta punto a obiettivi sempre più alti: vincere il campionato italiano e poi le


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